Tremalzo Autumn

Ottobre

Parcheggiamo l’auto nell’abitato di Nago, nell’Alto Garda in Trentino-Alto Adige, punto di partenza ideale per evitare la ressa che in genere si trova sul lago.

Attraversiamo il centro abitato, ci portiamo all’entrata della valletta di Santa Lucia, poco più in alto sulla nostra dx sono visibili le rovine di Castel Peneda. Eretto su una rupe tra il 1203 e il 1207 domina l’Alto Garda, ai suoi piedi si trova strada Santa Lucia, mulattiera di origini romane che per secoli ha reso accessibile il collegamento tra Nago e Torbole. 

Affrontiamo l’antico ciottolato in discesa, prestiamo attenzione perché sono presenti tratti in forte pendenza. Lungo questo tragitto si può ammirare la prima vista degna di nota della giornata, Torbole e il lago di Garda. Giunti in paese prendiamo la ciclabile che costeggia il lago, 5 km pianeggianti che ci portano all’inizio dell’unica vera salita di questo giro.

Dai 70 metri s.l.m di Riva del Garda ai 1855 metri s.m.l del Tunnel Corno della Marogna, 25 km di viste mozzafiato, ma il fiato verrà “mozzato” anche per altri motivi. Si comincia con La Ponale che non ha certamente bisogno di presentazioni, si sale su ghiaia in leggera salita fino al ristorante Belvedere. Arrivati al bivio si svolta a sx e si prosegue su bitume, due km con tratti al 10% e si raggiunge la provinciale che porta a Pregasina.

Un paio di km e si arriva in paese, non lasciatevi sfuggire le fontane e fate scorta d’acqua. Dopo la chiesa troviamo la strada forestale ghiaiata e poco più avanti le pendenze aumentano notevolmente. I due km che seguono dentro ad una faggeta sono molto impegnativi. Troviamo anche qualche tratto cementato, solitamente la loro presenza è legata a forti pendenze e questa ne è la conferma.

Arrivati a quota 881 metri di Bocca Larici la strada spiana, nelle vicinanze è presente uno dei punti panoramici più belli del Garda. Volendo con una breve deviazione (400 metri con qualche tratto da fare a piedi) si può raggiungere Punta Larici a quota 907 metri. Da questo sperone roccioso si può ammirare una vista incredibile su tutto il lago di Garda, nelle giornate più terse anche la sottile penisola di Sirmione.

Da Bocca Larici si torna a salire, si passa da Malga Palaer e dopo 500 metri si abbandona la forestale. Svolta a sx e si prosegue su single track, un paio di km scarsi di sottobosco veramente belli ma impegnativi per le pendenze e anche per qualche passaggio tecnico da superare. Si sbuca al Passo Rocchetta, importante crocevia per diversi sentieri escursionistici.

In seguito troviamo due tornantini in discesa abbastanza scassati, sono pochi metri, non rischiamo e facciamo due passi con bici al fianco. Passata questa difficoltà comincia una parte di percorso di 6 km ondulati ma piuttosto semplici. Raggiungiamo Passo Nota passando da Passo Guil, Baita Segala, Passo Bestana e Bocca dei Fortini.

Qui troviamo il rifugio Alpini Passo Nota, punto strategico per riposare ma soprattutto per alimentarsi. Ci sono altri 7 km di salita per raggiungere il Tunnel Corno della Marogna. Questa è la parte più impegnativa del percorso: pendenze che spesso superano il 10%, in alcuni punti i mucchi di ghiaia ci obbligano a dei cambi di direzione ed infine la stanchezza comincia a farsi sentire.  

Strada militare costruita durante la Grande Guerra, un capolavoro ingegneristico ricco di tornanti e brevi gallerie. Spettacolari i passaggi tra creste e guglie, la presenza costante di un panorama superbo rendono questa mulattiera una meta imperdibile per tutti gli amanti della montagna.

Fine della salita, si attraversa il tunnel e in discesa raggiungiamo il Passo di Tremalzo. Sosta per caffè e fetta di strudel al Rifugio Garda dove nel frattempo è possibile ammirare una vasta raccolta di cimeli militari della Grande Guerra. Si riparte con una lunga discesa su bitume, 12 km ed eccoci in Val di Ledro.

La sua bellissima e pianeggiante ciclabile ci porta a Pieve di Ledro. Giunti sulle sponde del lago omonimo, proseguiamo su ciclabile facendo la parte dx del lago. Dopo il Centro Vela troviamo un percorso ciclo-pedonale in fuori strada, solo un km ma merita di esser fatto. Si torna su bitume e passando dall’abitato di Pur si arriva a Molina di Ledro.

In paese ritroviamo la Ponale, si scende lungo la valle alternando tratti in fuoristrada con altri su bitume. Da Prà di Ledro si prosegue lungo il torrente Ponale, giunti sulla strada statale prendiamo le indicazioni per Riva del Garda e prima della galleria (vietata alle bici) svoltiamo a dx. 

Una serie di tornanti ci riportano al ristorante Belvedere e ripercorriamo a ritroso la Ponale fatta all’andata e si ritorna a Riva del Garda. Ci allontaniamo dal paese prendendo la ciclabile lungo il torrente Varone e usando come collegamento strade secondarie raggiungiamo la  ciclabile sul fiume Sarca. Al paese di Arco attraversiamo il fiume tramite un ponte ciclo-pedonale, si torna su strada e prendiamo le indicazioni per Prato Saiano.

Prima del paese al cartello “Località Noreda” svoltiamo a sx, si prosegue su strade con traffico veicolare inesistente e in mezzo a vaste coltivazioni di vitigni. Questo reticolo di strade ci portano ad imboccare l’ultimo tratto su ghiaia di questo giro, una salita panoramica lunga un paio di km ci riporta a Nago.

FILE GPX

Il FILE GPX può contenere errori dovuti agli strumenti utilizzati, Turista Gravel invita chiunque utilizzi le tracce a prestare la massima attenzione e approfondire con i propri mezzi le caratteristiche dell’itinerario messo a disposizione.

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