Stelvio e Val Mora

Settembre

Questo itinerario parte dal Camping Cima Piazzi in Alta Valtellina, il paese di Bormio dista solo 7 km. Luogo strategico per gli appassionati della bici, da qui si parte alla conquista di passi mitici.

Luci accese per i primi km lungo il fiume Adda, raggiungiamo Bormio sfruttando la ciclopedonale Sentiero Valtellina, una delle ciclovie assolutamente da non perdere. In paese ci fermiamo per fare un’ abbondante colazione, essenziale per affrontare la lunga scalata.

Ci sono da fare 22 km di salita per raggiungere i 2757 metri del Passo dello Stelvio, le pendenze max possono arrivare all’11% ma solo per brevi tratti. Nei pressi del Sacrario Militare dello Stelvio troviamo anche 2 km in leggero falsopiano, qui la valle del Braulio si apre e veniamo colpiti dai primi raggi di sole.

Arrivati al bivio per l’Umbrail Pass mancano solo 3 km, l’aria è pungente ma il sole inizia a scaldare. In lontananza si sentono i primi gruppi di motociclisti, la quiete sta per finire ma ormai il passo più alto d’Italia è dietro l’angolo. Al valico c’è pochissima gente, lo Stelvio senza il caos è 100 volte più bello.

La giornata è spettacolare e quindi non ci lasciamo sfuggire la ghiaiata che in soli 2 km ci porta a Stelvio 3000. Si svolta a dx e dopo la stazione della funivia comincia la carrozzabile ghiaiata. Il primo km viene pedalato poco, le pendenze sono veramente cattive, poi arrivati al Passo delle Platigliole si può fare tutto in sella fino all’Hotel Thöni 3000.

Questa deviazione è da prendere in considerazione solo se siete disposti ad affrontare un tratto a piedi. Raccontare l’emozione che si prova durante questa ascesa e la vista che si può ammirare da lassù è più complicato che arrivarci. 

Dopo varie foto si lascia questo posto a malincuore. Prima di affrontare la lunga discesa indossiamo tutto l’abbigliamento a nostra disposizione. Con calma si ritorna  al passo, che nel frattempo si è trasformato in un luogo brulicante di gente. 

Si scende dal versante Trentino affrontando i famosi 48 tornanti e arrivati alle porte di Prato allo Stelvio deviamo a sx sulla ciclabile che corre lungo il Rio Solda. Alla fine di questa si svolta a sx su provinciale, poche decine di metri e prendiamo le indicazioni per Montechiaro.

Con questa deviazione arriviamo a Glorenza utilizzando strade secondarie, passato l’abitato di Montechiaro troviamo anche un bel tratto Gravel. Si torna sulla strada principale e dopo 4 km deviamo a sx sulla ciclabile Radroute, bellissimo percorso che sale dolcemente la Val Monastero.

In località Valico c’è da passare dalla frontiera e quindi bisogna immettersi per forza sulla strada principale. Un km e arriviamo a Müstair, tipico villaggio nel Cantone dei Grigioni curato nei minimi dettagli. Da qui ci aspetta un bel tratto in mezzo a prati verdissimi anch’essi tenuti in perfetto ordine, questa stradina ci porta al grazioso abitato di Santa Maria.

Poco più avanti troviamo la frazione di Valchava, da qui si inizia a salire per poi arrivare all’entrata della splendida Val Mora, antica via utilizzata dal Medioevo fino all’Ottocento, questa metteva in comunicazione l’Alta Valtellina con il Tirolo.

Nei primi 3 km non si scende mai sotto al 10%, il primo km sale su cementata nel bel mezzo di un prato, poi ghiaia per 30 indimenticabili km. Dopo i 3 km iniziali troviamo un tratto di un paio di km dove le pendenze si dimezzano. 

Stiamo percorrendo la Val Vau immersi in un bosco di conifere e con il fiume Aua da Val Mora che scorre sulla nostra sx. Si arriva alla parte più impegnativa della salita, sono 4 km difficili ma con i giusti rapporti e qualche sosta si pedalano tutti. 

Prima parte su tornanti poi all’uscita dal bosco si prosegue su lunghi rettilinei, la presenza di pini mughi caratterizzano questi ultimi km di ascesa. Giunti a quota 2234 metri del Doss Radond la salita finisce e comincia lo spettacolo.

Davanti a noi la Val Mora, si prosegue in lieve discesa su strada ghiaiata in ottime condizioni. Ci troviamo in mezzo a distese prative con cavalli al pascolo, il fiume che scorre lungo tutta la valle e infine le alte vette racchiudono a modi cornice questo luogo idilliaco.

Al bivio per le baite di Alp Mora abbandoniamo la strada ghiaiata deviando a sx su carraia, con brevi discese e tratti pianeggianti oltrepassiamo varie macchie di conifere. La valle gradatamente si stringe e arriviamo all’imbocco del single track che segue fedelmente il corso sinuoso del fiume.

Tramite una piccola passerella di legno ci portiamo alla sx del corso d’acqua, siamo nel punto più stretto della valle. Si continua su single track dove si alternano passaggi tra una folta vegetazione e tagli su pendii di terriccio e pietrame.

Nei pressi del Passo Val Mora termina il single track e inizia la strada ghiaiata che ci permette di raggiungere il Passo di Fraele e quindi i laghi di Cancano. Deviamo a dx per costeggiare i due bacini idrici, sono 10 km quasi tutti pianeggianti ad un’ altezza di 2000 metri, un bel percorso dove si possono ammirare i laghi per tutta la loro lunghezza.

La ghiaia finisce poco prima delle Torri di Fraele, questi sono resti di una fortificazione costruita in posizione strategica alla fine del Trecento per scopi difensivi e di segnalazione. Da qui si scende in Valdidentro, prima parte di discesa su tornanti e poi tramite un lungo rettilineo raggiungiamo Premadio. 

Dopo il paese svoltiamo a dx su ciclo-pedonabile, ottima per evitare la strada principale e il passaggio da Bormio. Gli ultimi 8 km sono tutti in leggera discesa lungo il fiume Adda.

Che dire…un itinerario indimenticabile.

FILE GPX

Il FILE GPX può contenere errori dovuti agli strumenti utilizzati, Turista Gravel invita chiunque utilizzi le tracce a prestare la massima attenzione e approfondire con i propri mezzi le caratteristiche dell’itinerario messo a disposizione.

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