Monte Baldo e Vallagarina

Giugno

Itinerario consigliato solo con condizioni atmosferiche perfette: sole, tempo mite e ottima visibilità.

Si parte dal parcheggio che troviamo vicino alla chiesa di Rivoli Veronese, poche pedalate e sulla nostra dx c’è il Forte Rivoli, volendo si può raggiungere la fortezza con una breve deviazione tramite strada ghiaiata. Edificato nel 1851 ad una altezza di 227 metri a difesa del confine austriaco, bella la strada a tornanti e la vista sulla Vallagarina.

Dopo un leggero falsopiano di 6 km arriviamo alla frazione di Porcino, da qui inizia la prima salita di giornata, lunga 8 km che termina nei pressi di Malga Ime. I primi km sono su bitume, in alcuni punti si arriva al 10% ma è la parte finale che presenta le maggiori difficolta, le pendenze aumentano e si prosegue su strade ghiaiate.

Si torna su bitume, con una breve discesa si arriva al Sacrario del Baldo, complesso monumentale costruito in memoria di tutti i veronesi caduti durante le guerre. Si ritorna a salire per altri 7 km passando da Villaggio Alpino e poi da Novezza, si scollina ad una altezza di 1620 metri.

Si scende su strada decisamente stretta e tortuosa fino a Bocca di Navene, luogo di ritrovo per motociclisti e ciclisti con rifugio e punto panoramico. La pacchia è finita e si torna a salire, arriviamo alla Bocca del Creer dove troviamo il rifugio Graziani.

Da qui, per chi se la sente, comincia la salita su strada ghiaiata che porta al Monte Altissimo di Nago a quota 2078 metri. Sono 450 metri di dislivello in 4 km, il fondo è abbastanza buono ma presenta tratti con molta ghiaia e quindi diventa tutto più complicato.

Per pedalare questa salita è importante avere un buon allenamento, dei rapporti molto agili e buone coperture. Raggiunta la vetta si viene ripagati ampiamente dalla fatica fatta con un panorama strepitoso su tutto il lago di Garda e le vette circostanti vi lasceranno a bocca aperta e di certo non verrà dimenticato.

Dopo innumerevoli foto e una visita alla Cappella si ritorna al rifugio Graziani, salire è stata dura ma anche scendere non è una passeggiata. Prestiamo attenzione in prossimità dei tornanti, la strada è frequentata da escursionisti. È buona idea fare qualche sosta per far riposare l’impianto frenante e nel frattempo guardarsi intorno.

Ritornati alla Bocca del Creer si continua a scendere su bitume fino al Passo di San Valentino. Dopo l’hotel Sole del Baldo teniamo la sx, con due km di salita si arriva all’inizio di un tratto Gravel che presenta passaggi notevoli con meravigliose viste sulla Vallagarina e i Monti Lessini.

Ci troviamo sul Sentiero della Pace, siamo nelle zone di battaglia della Grande Guerra, passate le gallerie scavate nella roccia dal Genio Militare Italiano si arriva a Bocca d’Ardola. Alla nostra dx il Corno della Paura e sulla sx la croce in memoria dei caduti raggiungibile con un breve tratto a piedi.

Si comincia a scendere dopo aver superato un breve strappo, con 3 km di discesa si raggiunge l’abitato di Polsa dove ritroviamo il bitume. Si continua a scendere per altri 15 km fino ad arrivare alla frazione di Chizzola in Vallagarina.

Evitiamo la provinciale prendendo subito la ciclabile Valle dell’Adige, la percorriamo sperando di non trovare il vento contro. Per una quarantina di km sfruttiamo questo capolavoro che si snoda lungo la Vallagarina in direzione di Verona.

Su questo tratto di ciclabile c’è da segnalare qualche km su ghiaia e il passaggio suggestivo dalla Chiusa di Ceraino. In questo punto il fiume Adige scorre tra pareti rocciose a strapiombo sul fiume con la ciclabile che segue fedelmente le sue anse.

Alla frazione di Volargne si torna in strada per raggiungere il ponte di Sega, dopo aver attraversato l’Adige si svolta a dx su strade secondarie prendendo le indicazioni per Tezze. Giunti a Gaium si svolta a sx per imboccare la ciclabile Bussolengo-Rivoli Veronese.

Costeggiamo il canale Biffis per un paio di km, siamo quasi arrivati ma prima c’è da affrontare l’ultima salita, solo un km ma a questo punto la stanchezza è tanta, 1000 metri interminabili. 

Infine una breve discesa ci riporta al punto di partenza di Rivoli Veronese.

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Il FILE GPX può contenere errori dovuti agli strumenti utilizzati, Turista Gravel invita chiunque utilizzi le tracce a prestare la massima attenzione e approfondire con i propri mezzi le caratteristiche dell’itinerario messo a disposizione.

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4 pensieri riguardo “Monte Baldo e Vallagarina

  1. Ciao Andrea,
    Grazie mille per i tuoi percorsi…sono sempre stupendi !
    Ieri ho fatto il percorso “Monte Baldo e Vallagarina” con la mia gravel. (Pneumatici tubeless da 40mm e forcella in carbonio)
    Percorso con scorci bellissimi ma, considerando le pendenze spesso sopra il 15% (sia in salita che discesa) e sopratutto i lunghi tratti con rocce che spuntato dal terreno mi sento di sconsigliarlo a chi non ha una MTB front e rear….
    Altrimenti, come me, si passa un bel po’ di tempo a spingerla la bici invece di andarci sopra 😉
    Grazie ancora per i tuoi giri…keep it coming!

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    1. Ciao Federico, questa importante info la trovi nella descrizione del percorso.
      “Da qui, per chi se la sente, comincia la salita su strada ghiaiata che porta al Monte Altissimo di Nago a quota 2078 metri. Sono 450 metri di dislivello in 4 km, il fondo è abbastanza buono ma presenta tratti con molta ghiaia e quindi diventa tutto più complicato.
      Per pedalare questa salita è importante avere un buon allenamento, dei rapporti molto agili e buone coperture. Raggiunta la vetta si viene ripagati ampiamente dalla fatica fatta con un panorama strepitoso su tutto il lago di Garda e le vette circostanti vi lasceranno a bocca aperta e di certo non verrà dimenticato.”
      Mi dispiace se hai passato del tempo a spingere la bici, probabilmente non avevi i rapporti adatti o l’allenamento giusto per affrontare quelle pendenze. Comunque tanti complimenti per la tua tenacia 💪

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      1. Ciao Andrea, non è un problema di pendenze ma di pendenze associate a quel tipo di fondo.
        Anche il sentiero della pace è un tratto, secondo me, impossibile da fare con una gravel…infatti ho incontrato solo MTB.
        La vista è comunque fantastica.
        Grazie ancora.

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      2. Federico se tu non c’è l’hai fatta non è giusto dire che è impossibile farlo con una Gravel. Io sono riuscito a pedalarla tutta con coperture da 35 e naturalmente con rapporti molto agili e non sono l’unico, poi se mi dici che per quei tratti è più indicata una mtb ti do ragione, ma per tutto il resto del percorso è sicuramente meglio una Gravel 😉

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