Giro dell’Ortigara

AGOSTO

Giro Gravel con la G maiuscola, per il semplice motivo che lungo il percorso si devono affrontare strade militari con un fondo difficile: distese di pietre taglienti ma anche rocce aguzze ben salde a terra pronte a far danni. Per evitare forature e tagli sono necessari copertoni robusti con una buona sezione, sapere dove mettere le ruote e una buona dose di fortuna.

Lasciamo la macchina a Caldonazzo, nelle vicinanze si trova l’ononimo lago, dal quale nasce il fiume Brenta. Fuori dal paese svoltiamo subito a dx per prendere la ciclabile della Valsugana, entriamo nei vasti meleti presenti in questa zona.

Si prosegue lungo il fiume utilizzando ciclabili e strade secondarie, arriviamo a Borgo Valsugana, si procede sempre su ciclabili fino ad arrivare alla frazione di Selva, da qui cominciano le prime difficoltà.

Ascesa su bitume lunga 12 km, in bici si può salire ma è vietato scendere. In parecchi tratti si possono trovare pendenze al 10% e in alcuni anche al 15% e oltre. Durante la salita si può ammirare un bel panorama sulla Valsugana e la catena dei Lagorai.

Per arrivare al Rifugio Barricata ci sono altri due km, il primo in leggera discesa e l’ultimo che torna a salire fino ad arrivare a quota 1351 metri. Si abbandona la strada passando di fianco al rifugio, da qui comincia un lungo tratto Gravel di 30 km.

Prima parte in salita, per la precisione sono 17 km che ci permettono di passare e visitare luoghi e strade militari della Prima Guerra Mondiale: Tiffgruba, Piazzale delle Saline, Selletta Caviglia, poi dal Comando del 27° Reggimento Konig der Belgier e dal Bivio Conrad dove inizia la Mecenseffy-Strasse, infine dal Bivio Italia da dove passa la Eugen-Strasse e la Karl-Strasse.

Arrivati ai 2058 metri della Selletta Mecenseffy è ben visibile la vetta più alta della provincia di Vicenza, la Cima XII con i suoi 2336 metri. Si scende per 4 km passando dalla conca di Campo Gallina, qui si trovano i resti di una ex base logistica Austro-Ungarica, vale la pena fare una sosta per visitare i resti di questa famosa cittadella.

Si continua a scendere fino alla zona chiamata Monumenti, arrivati al trivio ci aspettano 2 km abbastanza impegnativi che terminano alla Bocchetta Portule a quota 1943 metri. Altra discesa di 5 km intervallata da un breve tratto in salita, si raggiunge Malga Larici di Sotto e subito dopo il Rifugio Larici.

Ci troviamo in Val Formica, questo nome si deve dalla presenza di numerosi formicai che popolano i boschi di questa meravigliosa valle. Ultima salita di 2,5 km e ultima fatica di giornata, si scollina nei pressi di Malga Porta Manazzo.

Lunga discesa con bella vista sulla piana di Vezzena e i suoi ampi prati verdi, prima di arrivare al Rifugio Vezzena si incontra Forte Verle, una delle sette fortificazioni Austriache dello sbarramento Lavarone-Folgaria.

Dopo questa splendida e lunga attraversata su ghiaia si torna su bitume, fermata al Rifugio Vezzena e si riparte per affrontare l’ultima parte di questo itinerario, tutta discesa a parte un piccolo dente vicino a Monterovere. Si prosegue in discesa, ma più che una discesa è una picchiata: tornanti da brividi, piccoli tunnel e ripidi rettilinei.

Sosta obbligatoria per ammirare dall’alto la Valsugana con i laghi di Caldonazzo e Levico, a circa metà discesa attenzione al tornante a sx, dove è ben visibile la targa Belvedere, un’ ottima posizione per scattare foto spettacolari.

Ultima parte di discesa, infine per rientrare a Caldonazzo ecco un paio di km di pianura, ottima per un breve ma piacevole momento di relax prima di affrontare il viaggio di ritorno in macchina.

FILE GPX

Il FILE GPX può contenere errori dovuti agli strumenti utilizzati, Turista Gravel invita chiunque utilizzi le tracce a prestare la massima attenzione e approfondire con i propri mezzi le caratteristiche dell’itinerario messo a disposizione.

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3 pensieri riguardo “Giro dell’Ortigara

  1. Ciao e grazie per il tuo stupendo blog fonte di ispirazione per le nostre avventure in gravel.
    Avrei intenzione di fare il giro dell’ortigara che hai pubblicato. Ho una gravel in alluminio con pneumatici G-ONE BITE da 40mm. Ho visto dalle tue foto che ci sono dei tratti con pietre abbastanza grandi…. Pensi che una gravel sia adatta a questi tratti o ti saresti trovato meglio (consiglieresti) una MTB?
    Grazie mille
    Federico

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    1. Ciao Federico, non conosco quel tipo di copertura. L’importante è avere una spalla robusta per proteggersi da tagli sui fianchi. Si può fare in Gravel ma per me siamo al limite, una Mtb front è sicuramente più indicata.

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