Bassa Parmense

Febbraio

Partenza da Parma, lasciamo la città utilizzando la ciclabile Food Valley. Alla frazione di Ramoscello troviamo il primo tratto di strada bianca, è lungo un km scarso ma è quello che ci vuole per prepararsi ad un itinerario ricco di ghiaia. 

Si prosegue su bitume lungo il canale Naviglia, svolta a dx e raggiungiamo la strada che corre lungo il canale Fumolenta. Sono 4 km dove si alterna ghiaia con bitume, si arriva alla frazione di Coenzo dove ritroviamo il canale Naviglia, qui finisce la sua corsa sfociando nel torrente Enza. 

Tramite un ponticello in legno lo attraversiamo, prendiamo la ciclabile che per alcuni metri corre lungo la strada e poi in seguito lungo la Parmetta. Quest’ultimo è un importante canale artificiale che drena i terreni presenti tra il fiume Po e due torrenti, la Parma e l’Enza.

Si lascia la ciclabile e si arriva all’abitato di Bocca d’Enza. Una strada ghiaiata ci porta all’entrata della suggestiva Riserva Naturale Orientata Parma Morta, tratto in zona umida con elevata biodiversità. Questa parte del percorso si snoda all’interno di una folta vegetazione, inizia con un single track su terra di 3 km che in caso di piogge può diventare piuttosto scivoloso, infine ci sono altri 2 km su strada bianca.

Lasciamo la riserva, e percorrendo le strade ghiaiate della Viazza e S. Antonio, raggiungiamo la strada statale Asolana, pochi metri e l’abbandoniamo. Si prosegue passando dai laghi S.Urbano, un’altro tratto di fuoristrada ci collega all’abitato di Sacca e poco più avanti all’argine del grande fiume, il Po.

Percorriamo l’argine ghiaiato per 7 km, questo ci porta in località Coltaro, un rapido collegamento su bitume ci porta alla strada bianca Padana. Con un successivo trasferimento su asfalto arriviamo all’argine del fiume Taro in località Gramignazzo. Siamo al giro di boa del percorso, da qui si prende la ciclabile del Taro, prima parte su asfalto ma in seguito troviamo altri 3 km di ghiaia.

Si sfiora il paese di Sissa e si arriva a Casalfoschino dove troviamo altre strade bianche, poi si torna su strada asfaltata e seguiamo le indicazioni per Colorno. Giunti in paese è d’obbligo una sosta per una visita alla Reggia di Colorno. Sontuosa residenza costruita all’inizio del XVII secolo, un tempo fu abitata dai Sanseverino, dai Farnese, dai Borbone e da Maria Luigia d’Austria.

Si riparte, attraversiamo il paese e andiamo a prendere l’argine che costeggia il torrente Parma: una bella ghiaiata lunga 7 km e un attraversamento su di un piccolo ponte in legno ci permette di raggiungere l’abitato di Torrile. 

Si continua sull’argine ghiaiato per altri 6 km e si passa vicino al paese di Rivarolo. Arrivati alla chiesa di Vicomero si scende dall’argine e si ritorna su bitume. Si prosegue per 4 km su strade secondarie. Nei pressi di Baganzola si torna nuovamente sull’argine e si affronta l’ultimo tratto che ci consente di rientrare a Parma.

Un’itinerario completamente pianeggiante, la presenza di canali, torrenti e fiumi lo rendono alquanto rilassante.

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Il FILE GPX può contenere errori dovuti agli strumenti utilizzati, Turista Gravel invita chiunque utilizzi le tracce a prestare la massima attenzione e approfondire con i propri mezzi le caratteristiche dell’itinerario messo a disposizione.

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