Valle del Sarca e Valle dei Laghi

Febbraio

Partenza da Nago, ci troviamo in territorio Trentino ad un’altezza di 222 metri. Primo km in leggera salita, ma poi è picchiata su Torbole. Durante la discesa troviamo un balcone naturale che si affaccia sul lago di Garda, le due panchine in posizione strategica ci suggeriscono una sosta.

Dopo aver attraversato il paese di Torbole prendiamo la ciclabile sul lungo lago, questa ci evita il passaggio in galleria. Si torna in strada e con due svolte a dx ci troviamo all’inizio della salita per il monte Brione. Un km di ascesa ed ecco di fronte a noi il Forte Garda, fortificazione corazzata austro-ungarica costruita tra il 1904 e il 1907, questo fu un modello per le successive fortificazioni costruite sugli altipiani di Folgaria e Lavarone.

Altri 2 km di salita e si arriva al Forte Batteria di Mezzo, la sua altezza in posizione strategica consentiva di tenere sotto controllo il lago di Garda e la Valle del Sarca. In effetti da quella posizione si può ammirare un panorama notevole su una buona parte dell’Alto Garda. Si scende ripercorrendo la strada dell’andata, su strade secondarie raggiungiamo il fiume Sarca, imperdibile la pista ciclabile Valle del Sarca. Tre km ed entriamo nel piccolo centro di Arco, incantevole il suo castello e lo sperone di roccia su cui sorge.

Riprendiamo la ciclabile e ci restiamo fino alla località Ceniga, svolta a sx e tramite il ponte romano attraversiamo il fiume. Da qui parte il sentiero Molinei, percorso di 9 km con lunghe ghiaiate, sono presenti anche un paio di km in salita abbastanza impegnativi. Suggestivo il passaggio sotto al Monte Brento e al Monte Casale, ben evidenti le enormi porzioni di montagna precipitate a valle. Ci troviamo sopra alla frana glaciale di Dro, milioni di detriti rocciosi, chilometri e chilometri di pietre accatastate l’una sull’altra.

Si ritorna in strada nei pressi di Pietramurata, ritroviamo il fiume Sarca e la ciclabile. Arrivati a Maso Gobbo svoltiamo a sx sul ponte, una breve ghiaiata ci porta al paese di Sarche e si sbuca sulla statale davanti alla gola del Limarò. Svoltiamo a dx e proseguiamo su strada seguendo le indicazioni per Trento, un km ed eccoci al lago di Toblino, il piccolo lago alpino e il suo castello sono di una bellezza straordinaria. Lungo tutta la sponda corre una passerella in legno a pochi centimetri dall’acqua, attenzione perché è vietata alle bici.

Poco più avanti troviamo il lago di Santa Massenza, i due laghi sono collegati da un breve canale. Lasciamo la ciclabile e proseguiamo su strada passando dal paesino di Santa Massenza e una volta passato il piccolo borgo, si comincia a salire. Salita con forti pendenze, lunga 5 km con alcuni tratti che sfiorano il 20%, alla frazione di Fraveggio finisce la parte più impegnativa. I restanti km non sono una passeggiata, la strada scavata sul fianco della montagna continua a salire. 

Si scollina a quota 770 metri, fermata d’obbligo al punto panoramico: la valle del Sarca, i svariati laghi e il monte Bondone ci regalano una vista mozzafiato. Proseguiamo per un paio di km fino all’abitato di Ranzo, da qui comincia una discesa molto ripida che si snoda dentro all’angusta val Busa. Ci ritroviamo al lago di Toblino, precisamente davanti al castello, svolta a sx e ripercorriamo per un km la strada fatta precedentemente. Alla rotonda prendiamo le indicazioni per Trento e subito dopo per Padergnone.

In paese abbandoniamo la provinciale svoltando a dx su strada vicinale, ottima per evitare il traffico e per immergersi in mezzo a distese di vigneti, con 8 km in leggera salita arriviamo a Lasino. Si attraversa la provinciale, un breve strappo e 2 km di discesa ci portano all’inizio di un’altra salita divisa in due tronconi. Prima parte di 4 km al 7-8% con vista dall’alto del lago di Cavedine e con passaggio dal Parco dei 100 Gelsi, più impegnativa la seconda parte di 2 km dov’è presente un tratto di forestale ghiaiata.

Discesa delle Coste e ritroviamo la provinciale, all’incrocio a dx e dopo un km svolta a sx seguendo le indicazioni per il Ristorante La Casina. La stretta via ben presto si trasforma in una bella forestale ghiaiata che ci porta in località Braila. Si torna su bitume, lungo la discesa si entra nel bosco Caproni dove sono presenti olivi e piante di castagno secolari. Poco più avanti ci sono le spettacolari cave di oolite che meritano una visita ma c’è il divieto alle bici, quindi per visitarle bisogna procedere a piedi.

La discesa finisce al paese di Massone e tramite strade secondarie prive di traffico, raggiungiamo l’ultimo tratto ghiaiato del giro e guarda caso è tutto in salita. Ci restano solo 2 km per tornare a Nago. Il primo km è semplice e con un bel panorama su Torbole, il secondo km ci fa soffrire, la cui parte finale presenta un tratto cementato con pendenze spaccagambe.

FILE GPX

Il FILE GPX può contenere errori dovuti agli strumenti utilizzati, Turista Gravel invita chiunque utilizzi le tracce a prestare la massima attenzione e approfondire con i propri mezzi le caratteristiche dell’itinerario messo a disposizione.

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