Val d’Ayas e Valle del Lys

LUGLIO

L’ascesa al Colle Bettaforca è tanto bella quanto impegnativa, a volte scendere e spingere la bicicletta ne può valere veramente la pena. È importante approfondire i dati di questa salita prima di affrontare questo itinerario. 

Partenza da Pont-Saint-Martin, con un paio di km raggiungiamo le strade che costeggiano la prossima Dora Baltea. Risaliamo il fiume e con un attraversamento su ponte ciclo-pedonabile arriviamo all’imbocco della Via delle Gallie, breve ma suggestiva strada romana consolare.

Poco più avanti, dopo aver superato uno strappo si passa ai piedi del forte di Bard, imponente complesso fortificato costruito su uno sperone roccioso. Nel bel mezzo di un altro ponte ciclo-pedonabile ci fermiamo per ammirare da una posizione privilegiata questa straordinaria fortezza.

Si prosegue lungo la Dora Baltea dove troviamo i primi 2 km di ghiaia, con altri 7 km di strade secondarie si arriva al paese di Verrès. Da qui si comincia a salire lungo la Val d’Ayas, i primi 3 km sono su strada principale poi all’interno di un tornante seguiamo le indicazioni per Isollaz svoltando a dx.

Si procede su strade prive di traffico, dopo l’abitato troviamo uno strappo di due km tra prati verdissimi e irrigatori d’acqua rinfrescanti. Svolta a sx su ghiaiata, questa ci collega a Tollegnaz e poco più avanti al villaggio di Allesaz. 

Si attraversa il torrente Evancon e la strada principale, andiamo a prendere il Rû d’Arlaz. Meraviglioso sentiero immerso in una ricca vegetazione, al suo fianco incanalato tra muretti scorre l’acqua dei canali irrigui.

Ritorniamo sulla strada principale, un paio di km e svoltiamo a dx per entrare a Brusson. Paradiso degli appassionati dello sci nordico, non mancano neppure le strade ghiaiate e infatti usciamo dal paese usufruendo di una di queste.

Dal paese di Vollon si prosegue per una decina di km alternando la strada principale con tratti ghiaiati fino ad arrivare a Champoluc. Situato ad una altezza di 1568 metri è il centro più importante della Val d’Ayas, ottimo punto per mangiare e riempire le borracce.

Si riparte seguendo il torrente Evancon, passato il piccolo abitato di Frachey si comincia a salire per davvero. Prendiamo per La Crocetta svoltando a dx, ancora due tornanti su bitume poi ghiaia per 12 km fino ad arrivare a quota 2672 metri del Colle Bettaforca.

Il primo km e mezzo è impegnativo ma si può fare in sella, siamo solo all’inizio e le gambe spingono ancora bene. Arriviamo a quota 2000 metri in breve tempo, dopo Alpe Ciarcerio la strada scende leggermente ma in prossimità del villaggio di Soussun ricomincia a salire.

Tornante a sx e altra rampa, si prova a pedalare ma le pendenze e il fondo scassato non lasciano scampo. Si sfrutta la camminata e le pause per scattare foto a ripetizione. Al lago di Saler spiana per pochi metri ma poi torna cattiva fino al lago del rifugio Belvedere. 

Con un km di discesa raggiungiamo il lago Contenery, impossibile non fermarsi per scattare qualche foto da cartolina. Si riparte sgambettando felici su un breve rettilineo in leggerissima discesa, curva a sx e davanti a noi la strada si impenna nuovamente. 

La stanchezza comincia a farsi sentire, giunti ai piedi della rampa le gambe si rifiutano di pedalare e la testa pensa che la parte più dura deve ancora arrivare. Prima di scarpinare si sgranocchia qualcosa, si beve ed infine si spinge la bici fino al lago Ciarcerio.

Si scende perdendo un minimo di quota e passando per altri due laghi, quelli della Forca. Si arriva ad un bivio nel bel mezzo dell’omonimo vallone, si svolta a dx e si capisce fin da subito che al passo Bettaforca non ci si arriverà pedalando.

A vista d’occhio non si vedono tornanti e psicologicamente questo non aiuta ma comunque si parte in sella fiduciosi. Poche centinaia di metri e le gambe già scoppiano: troppo ripida, i cumuli di ghiaia non aiutano e la stanchezza è tanta.

Altra scarpinata e si arriva a quota 2672 metri del passo, qui ci fermiamo per parecchio tempo, c’è da contemplare un panorama mozzafiato. Numerose le vette oltre i 4000 metri, ci troviamo davanti al massiccio montuoso più esteso delle Alpi, il Monte Rosa.

Tutto molto bello ma c’è da ripartire, discesa tosta quella che dobbiamo affrontare e quindi è richiesta una certa attenzione. In soli 5 km si arriva nella valle del Lys, durante questa picchiata le braccia insieme a pastiglie e dischi dei freni reclamano una qualche sosta. 

Si ritorna su bitume alla frazione di Staffal, su strada principale si comincia a scendere la valle del Lys. Una breve deviazione nel centro di Gressoney-La-Trinité ci da la possibilità di trovare fontane e qualcosa da mangiare.

Giunti nell’abitato di Tschemenoal svoltiamo a sx, la ghiaiata che segue il torrente Lys è perfetta per arrivare a Gressoney-Saint-Jean. Si prosegue in strada per una decina di km fino al paese di Gaby, anche qui ci allontaniamo dalla provinciale svoltando a sx.

Con una minuscola strada si arriva al camping La Pineta, poco più avanti troviamo l’ultima ghiaiata della giornata che come la precedente segue il corso d’acqua. La parte finale della valle la percorriamo tutta su bitume, mancano solo 12 km per rientrare a Pont-Saint-Martin.

Due valli da visitare ad ogni costo…collegate grazie ad un colle severo ma sbalorditivo.

FILE GPX

Il FILE GPX può contenere errori dovuti agli strumenti utilizzati, Turista Gravel invita chiunque utilizzi le tracce a prestare la massima attenzione e approfondire con i propri mezzi le caratteristiche dell’itinerario messo a disposizione.

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