Piccole Dolomiti

agosto

Percorso difficile, tanta salita, ghiaiate complicate, discese impegnative.

Durante questo giro è importante restare sempre concentrati, solo su bitume e durante le fermate ci possiamo concedere qualche distrazione e il meritato relax.

Siamo in alta Valle dell’Agno a Recoaro Terme, si parte su tornanti in leggera salita, 4 km e si arriva al passo Xon. Breve discesa e si torna a salire con pendenze impegnative fino all’abitato di Staro Mille.

Da qui comincia una ghiaiata di 6 km dove presenta tratti impegnativi, questa ci consente di raggiungere la strada asfaltata per Pian delle Fugazze, si gira a dx in discesa e poco dopo si devia a sx per imboccare la strada dello Xomo.

Questa facile salita ci porta al passo Xomo a quota 1058 metri, arrivati al valico si prendono le indicazioni per Bocchetta Xetele da dove parte la famosa strada delle 52 gallerie, questa percorribile solo a piedi.

Poco più avanti troviamo la strada degli Scarubbi, costruita durante la prima guerra mondiale dal nostro esercito. Salita ghiaiata impegnativa di 10 km circa che ci permette di arrivare alle porte del Pasubio.

Questa strada è spettacolare, nei primi km ci sono da affrontare 12 tornanti, arrivati nella parte alta troviamo dei piccoli tunnel con la strada scavata nella roccia, questo è il punto più esposto e pericoloso. Subito dopo arriva un tratto pianeggiante dove si può ammirare un panorama suggestivo.

Nell’ultima parte la strada riprende a salire fino alle Porte del Pasubio, volendo si può continuare per altri 1,5 km ma con pendenze molto impegnative e con fondo in pessime condizioni. Passiamo al fianco dell’Arco Romano, fino alla chiesetta di Santa Maria del Pasubio dove nelle vicinanze si trova la Selletta del Comando, sede del comando degli ufficiali italiani durante il conflitto.

Raffica di foto e con attenzione si ritorna alle Porte del Pasubio, una sosta al Rifugio Gen. Achille Papa è obbligatoria, ottima cucina tipica e posizione panoramica sulla Val Canale.

Questa è la bella poesia che si trova sulla sua facciata…

Chi ha salito senza palpiti d’amore questo Calvario della Patria; chi non sosta con animo purificato su questa roccia gloriosa, non entri in questo Rifugio, né contempli da queste libere altezze la dolorante fecondità del piano e il mistero dei cieli.

Si riparte dal rifugio e si inizia a scendere, altra strada ghiaiata costruita durante la prima guerra mondiale, la famosa strada degli Eroi, il suo nome deriva dalla presenza di 12 targhe in onore delle 12 medaglie d’oro al valor militare.

I primi due km della discesa sono veramente spettacolari, le pareti verticali e il precipizio sull’impervia Val Canale sono da brivido, dopo la galleria d’Havet il fondo della strada peggiora e le pendenze aumentano, si continua a scendere affrontando una serie di tornanti da dove è possibile scattare qualche foto.

Si sbuca su bitume al passo Pian delle Fugazze, da qui prendiamo le indicazioni per Campogrosso e imbocchiamo la strada delle Sette Fontane, salita di 6 km su piccola strada asfaltata che ci permette di arrivare a passo Campogrosso e al rifugio omonimo.

Dopo aver consumato una fetta di torta gigante ci buttiamo in discesa, 10 km di puro divertimento, con curve veloci e tornanti intervallati da brevi rettilinei. Arriviamo al bivio che ci permette di rientrare alla macchina proseguendo in discesa per pochi km, oppure continuare per affrontare l’ultima ascesa della giornata.

Salita su asfalto di 9 km, facili i primissimi km ma dopo aver attraversato il torrente Agno diventa decisamente più impegnativa, arrivati al rifugio Cesare Battisti finisce la salita e anche il bitume.

Si prosegue su bella ghiaiata ai piedi del massiccio del Carega passando da innumerevoli malghe e baite, non mancano folte pinete e distese di prati con animali al pascolo.

Si torna su bitume con due possibilità di rientro, la prima è proseguire per Recoaro 1000 e affrontare in fuoristrada una discesa abbastanza difficile. La seconda è restare su strada passando dai paesi di Ronchi e Gattera Sopra, quest’ultima è sicuramente la decisione più saggia da prendere.

FILE GPX

Il FILE GPX può contenere errori dovuti agli strumenti utilizzati, Turista Gravel invita chiunque utilizzi le tracce a prestare la massima attenzione e approfondire con i propri mezzi le caratteristiche dell’itinerario messo a disposizione.

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