Giro del Monte Penna

ottobre

Questo itinerario parte da Bedonia in Alta Valtaro sull’Appenino Parmense, un ambiente ricco di cultura, gastronomia e ristorazione. Culla del fungo porcino, autentica prelibatezza, il suo profumo e sapore lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Inoltre il territorio offre una vasta rete escursionistica, per questi motivi si dice che l’Alta Valtaro è facile da raggiungere e difficile da dimenticare.

Primi 25 km tutti su bitume, si seguono le indicazioni per Lavagna. La strada sale dolcemente la valle, ombreggiata e freschissima con il fiume Taro sempre presente a poca distanza.

Giunti a Santa Maria del Taro troviamo le indicazioni per il Parco dell’Aveto, si entra nel minuscolo centro e si prosegue per un altro km lungo il fiume Taro. Attraversiamo il ponte che troviamo alla nostra sx e si comincia a salire in direzione Casoni.

Con 5 km di salita si sbuca sul Passo del Ghiffi, la prima metà su bitume all’interno di un bosco, la seconda è su ghiaia dove troviamo alcuni tratti ripidi e meravigliose viste su tutta l’Alta Val Taro.  

Si ritorna su bitume, il passo a quota 1067 metri si trova al confine tra l’Emilia e la Liguria, il km seguente è in falsopiano poi si inizia a scendere. Con una discesa tortuosa e panoramica scendiamo lungo l’Alta Valle Sturla, dopo l’abitato di Zanoni si svolta a dx seguendo le indicazioni per il Rifugio Pratomollo. 

Si torna a salire, c’è da raggiungere il Passo della Spingarda e lo facciamo per ben 11 km, è tosta da subito con i primi due km su bitume fino a Bevena poi è ghiaia. Le pendenze raggiungono spesso e volentieri il 10% e oltre, sono parecchie le fermate per fare foto e ammirare viste strepitose su tutta l’Alta Val Sturla.

Si arriva al bivio e svoltiamo a dx sulla forestale Perlezzi-Aiona, qui troviamo un breve tratto più facile ma come spesso accade ecco una rampa spacca gambe. Poco più avanti sulla nostra dx è ben visibile la magnetica Pietra Borghese, con i suoi 2,5 miliardi di anni è tra le più antiche d’Italia. 

Raggiungiamo il rifugio Monte Aiona-Pratomollo tramite una velocissima deviazione, la sosta è consigliata. All’interno abbiamo la possibilità di ristorarci con le loro fantastiche torte e non solo.

Dopo il meritato riposo si riparte, un km scarso e si scollina al Passo della Spingarda a quota 1551 metri. Due km di discesa e arriviamo in località Re di Coppe, svolta a dx e si procede su forestale ondulata che conduce al rifugio Casermette del Monte Penna.

Ci troviamo nel cuore della Foresta del Monte Penna, in tutte le stagioni il fitto bosco di faggi rende questo luogo magico. Il nome Penna prende il nome dalla divinità Penn, questa era venerata dalle popolazioni Liguri e considerata come sede del dio.

Dopo tanta ghiaia si ritorna su bitume e in leggera salita raggiungiamo il Passo del Chiodo, si comincia a scendere su strada stretta e sinuosa. I faggi in questa zona sono talmente alti e fitti che anche nelle giornate più luminose risulta scuro d’ombra.

Si passa dal rifugio Monte Penna e poco più avanti si arriva al Passo della Tabella, il bosco si dirada e si apre una bella vista su tutta l’Alta Valceno. Svoltiamo a sx e ritroviamo la ghiaia per 3 km, primo km pianeggiante e panoramico poi si scende decisi. 

Dopo l’abitato di Spora si raggiunge il fondo valle, si prosegue costeggiando il fiume Ceno fino alla frazione di Anzola. Da qui comincia l’ultima asperità di giornata, 4 km di salita con il primo al 10%, si scollina al Passo Segarino a quota 960 metri.

Questo valico ci permette di passare dall’Alta Valceno all’Alta Valtaro, infatti lungo la discesa si può ammirare un meraviglioso panorama su quest’ultima. Si rientra a Bedonia per concludere questo fantastico itinerario, qui si respira sempre un’atmosfera magica.

FILE GPX

Il FILE GPX può contenere errori dovuti agli strumenti utilizzati, Turista Gravel invita chiunque utilizzi le tracce a prestare la massima attenzione e approfondire con i propri mezzi le caratteristiche dell’itinerario messo a disposizione.

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2 pensieri riguardo “Giro del Monte Penna

  1. Bellissimo!! Seiuina fonte inesauribile di informazioni, peccato non essere vicini, da noi con la gravel è un po più dura abbiamo molte montagne e poi si passa subito alla pianura…

    Ciao

    Giorgio

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